Cena con delitto – Knives Out

Un cast grandioso: Daniel “James Bond” Craig, Ana De Armas, Jamie Lee Curtis, Michael Shannon, Christopher Plummer, Chris “Capitan America” Evans, fino alla protagonista di “13 Reasons why”. Tutti riuniti sul luogo del delitto, nella rivisitazione ai giorni nostri di un giallo d’altri tempi, à la Agatha Christie.

Il cast stellare che ha accettato di partecipare, dà l’impronta di questo murder mystery: una rivisitazione di un genere classico, che era stato abbandonato negli ultimi decenni a favore di action, cinecomics ed effetti speciali, e che qui invece dimostra di avere ancora molto da offrire in termini di intrattenimento.

Il regista Rian Johnson, reduce (o triturato?) dalla schiacciasassi Star Wars – Episodio VIII, cambia registro: vira al low budget (relativamente parlando, s’intende), e si diverte a far divertire lo spettatore. E si vede: tutti gli attori sono autoironici al punto giusto (su tutti, un Daniel Craig come non l’avevate mai visto, goffo e ribaldo. Ma anche Chris Evans, quanto di più lontano da Capitan America ci si possa immaginare); il giallo deduttivo è intriso di black humor in ogni scena; e l’ambientazione ai giorni nostri, anche nelle battute, dà quel tocco di commedia “veloce” – e non “lenta” alla Gosford Park, per capirci.

C’è anche spazio per il tema attualissimo dell’immigrazione nell’era Trump: in una famiglia bianca e benestante, ovvio che tutti i sospetti e le antipatie ricadano sulla badante sudamericana del deceduto (un’Ana De Armas che fa faville, e ne farà ancora di strada).

Insomma un film vecchia-scuola ottimamente rivisitato grazie ad una messa in scena orchestrale, piena di colpi di scena ma che non si prende mai sul serio, prendendo invece seriamente la sua missione, che è quella poi di ogni film e che qui è pienamente compiuta: quella di farci uscire dalla sala divertiti e soddisfatti.

GUSTO:

Per chi ama il gusto un po’ retrò del giallo deduttivo, speziato dall’humor arguto e malizioso dei giorni nostri.

SCENA CULT:

L’interrogatorio iniziale: una messa in scena sontuosa e furbetta ci fa scoprire uno per uno i vari indiziati, sia fisicamente che caratterialmente: allo stesso tempo, ci nasconde il detective sul fondo, fino al momento dell’entrata in scena in grande stile.

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