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First Man – Il primo uomo
Direttore
Damien Chazelle
Genere
Biopics , Drama , Per Immedesimarsi , Storici
Stars
Ryan Gosling, Claire Foy, Jason Clarke
Scrittore
Produttore
Durata
2h 21min
12 aprile 1961. Jurij Gagarin a bordo del Vostok 1 compie il primo volo orbitale nella storia dell’umanità. Sono gli anni della Guerra Fredda e l’Unione Sovietica ha conquistato lo Spazio prima degli Stati Uniti. Nel 1962 il presidente Kennedy, conscio del ritardo tecnologico accumulato, annuncia che la “nuova frontiera” della ricerca e della scienza statunitense è e sarà la conquista della Luna. Neil Armstrong è l’uomo risoluto che la N.A.S.A. cerca per sviluppare l’ambizioso programma spaziale.L’introduzione a questo attesissimo film è volutamente breve. Sappiamo bene come terminò la missione Apollo 11 nel 1969, ma sapevamo ancora poco di come si arrivò, umanamente, a compiere quella straordinaria impresa. Il cuore della pellicola è Neil Armstrong, la sua famiglia e la sua umanità.
Pur essendo un valido ingegnere, coraggioso e altruista, Neil fa i conti con il dolore e l’atroce sofferenza causatagli dalla perdita prematura della figlia. La sua esistenza si fa complicata, sottile. Quel lutto lo pone in una prospettiva quasi distaccata della vita, fluttuante tra luce ed oscurità in cui il silenzio, l’abnegazione al progetto lunare ed una feroce crescita della vita interiore diventano soffocanti. Tutto il film si muove su questo equilibrio incerto e traballante in cui lavora con coraggio anche la moglie di Neil, Janet Shearon, interpretata da una straordinaria Claire Foy, che deve combattere la malcelata fragilità di suo marito per evitare il collasso familiare.
First Man è un film toccante e risoluto. Descrive il decennio dell’affanno americano nel rincorrere lo Spazio con la lucidità onesta della storia, in cui il pilastro dell’occidente non appare così solido e granitico, ma anzi fragile e timoroso di fronte all’incalzante Unione Sovietica. Chazelle ci regala una regia spesso spigolosa che insiste sui primi piani, in cui gli occhi degli attori sono la chiave di lettura principale della storia. Si, è vero, si parla di America, ma di quella meno visibile in cui la luce viene irradiata, paradossalmente, dalla sua “dark side” intesa come aspetto meno esplorato della mitologia a stelle e strisce.
Un film che si muove tra rumori assordanti – quelli dell’affannata tecnologia americana – ed i silenzi dello Spazio e della Luna. Sebbene la musica sia sempre stata l’elemento fondamentale delle opere di Chazelle (Whiplash e La la Land), in First Man diventa quasi un elemento secondario e sobrio, pur supportata da una colonna sonora originale in cui la “ Lunar Rhapsody” conferisce alla scena del viaggio nello Spazio profondo un sapore nostalgico.
GUSTO:Quello raffinato, che solo il vero cinema può donare.
SCENA CULT:
La sequenza finale.
– Bill –
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