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7

7,1

Maleficent – Signora del Male

Direttore

Joachim Rønning

Stars

Angelina Jolie, Elle Fanning, Harris Dickinson, Michelle Pfeiffer

Scrittore

Produttore

Durata

1h 58min

Deals
Eur 28,93
Anno di produzione

2019

La principessa Aurora è cresciuta, il suo matrimonio e la sua incoronazione imminenti. La regina Ingrith, però, riesce a risvegliare in Malefica il suo lato peggiore, mettendo a rischio la pace nella brughiera.

Filippo decide finalmente di chiedere la mano di Aurora, ancora innamorata del suo principe; ma con il sì della ragazza il protocollo prevede una cena tra parenti: da una parte Maleficent, madrina di Aurora; dall’altra i reali di Ulstead, il re Giovanni e la regina Ingrid, che guarda con malcelato scontento questa unione così improbabile, che fonderebbe il suo regno ed il suo popolo con le terre fatate della brughiera. Quando durante la cena gli eventi precipiteranno e il re Giovanni sarà colpito da un sonno malefico come quello di Aurora, tutti guarderanno a Maleficent, che scapperà per preparare la sua vendetta.

Nel 2014 il primo film, grazie ad un’ Angelina Jolie (ieri come oggi) in stato di grazia, ha dato una scossa la mondo Disney, spostando prospettive e punti di vista della narrativa fiabesca verso uno dei cattivi per eccellenza: la Malefica de “La bella addormentata nel bosco”. Già allora le zone di luce ed ombra del racconto venivano sfumate, e dopo tradimenti e vendette, l’amore materno aveva trionfato. Qui il gioco si fa più duro, e le barriere fra Ulstead e la brughiera, fra i cittadini “normali” ed il popolo fatato, sono innalzate dall’odio e dalla paura del diverso. E la domanda, quando c’è la paura, è sempre la stessa: fino a che punto è lecito spingersi per preservare la propria condizione?
Il bel film di Joachim Rønning rispetta i patti e consegna allo spettatore una fiaba che, come nelle
migliori tradizioni narrative, veicola messaggi etici con un linguaggio poetico, qui arricchito dalla
spettacolarità del media cinematografico.

C’è l’ecologia, c’è la famiglia e i legami interni; c’è la già citata paura della diversità. Ci sono le sfumature di un’umanità retta da tre donne-archetipo: la durezza dell’amore ferito; la spietatezza dell’establishment di comando; la dolcezza della donna sposa e madre. La Pfeiffer pennella un personaggio che non ha paura di essere odioso e spietato, alla cui cattiveria non è offerta fuga o redenzione; Elle Fanning è Aurora, dolce, bionda e candida come deve essere una (futura) principessa Disney. Forse calca un po’ troppo la mano su una piuttosto abusata visione panteistica del mondo (molti echi di Avatar nel regno del popolo di Maleficent), ma è un film che mantiene le promesse. E non è poco.

SCENA CULT:

Scena cult: la cena inizale, uno dei pochissimi, meravigliosi faccia a faccia tra la Jolie e la Pfeiffer.

 

GUSTO:

Per chi cerca nel Cinema la capacità di rappresentare la realtà con un linguaggio diverso.

 

– Pi –

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7

Good