Sound of Metal

Da spettatori siamo stati totalmente fuorviati da un titolo geniale: fin dalle prime immagini infatti ci aspetteremmo un film sul ‘metal’, il genere musicale, data la musica assordante che i due protagonisti suonano non-stop in giro per i pub degli Stati Uniti. E invece. 

Ci aspettavamo un biopic tutto decibel, ma di decibel nella storia di Ruben ce ne sono ben pochi. La scena iniziale è senz’altro di genere, ma poi dove porta questo concertone assordante? Cosa vuole ascoltare realmente? A cosa bisognerebbe prestare orecchio nella vita?

Il nostro Oscar del cuore in questo 2021 stranissimo, anche cinematograficamente. Una pellicola peculiar che punta decisamente l’acceleratore su una sceneggiatura che fa scacco matto ad ogni scena. Un vero esperimento sonoro che funziona alla grande senza far perdere l’interesse allo spettatore, raggirato da una narrazione che sfugge da ogni aspettativa. La sceneggiatura di Marder e Derek Cianfrance (regista e aiuto di ‘Come un tuono’ con Ryan Gosling) è un esodo dal ‘sentire’ all’ ‘ascoltare’: mai un sonoro così prepotente era stato protagonista di un film.

Notevoli le prove di recitazione di Riz Ahmed nei panni del protagonista Ruben (lo avevamo apprezzato nella miniserie ‘The night of’) e di Paul Raci, vero insegnante del linguaggio dei segni (e figlio di genitori sordomuti). Entrambi hanno vinto gli Independent Spirits Awards 2021, come miglior protagonista e non protagonista, ed entrambi sono stati giustamente nominati agli Oscar.

Un plauso speciale va alla scena finale: senza spoilerare, il punto di arrivo di Ruben, si risolve in una scena semplicissima dove ancora una volta il suono (o l’assenza di esso) e’ il vero protagonista della scena, rappresentando la trasformazione più estatica che si potesse aspirare a rappresentare.

GUSTO:

Esperienza uditiva e sensoriale piacevolmente disturbante. Il gusto e il disgusto di entrare nelle orecchie e nella vita di un altro.

SCENA CULT:

E’ cult ogni scena in cui ascoltiamo il ‘suono del metallo’. Una prova enorme che siamo sicuri vinca l’oscar 2021 al miglior suono.

– DOC & Ulysses Everett McGill –