

7.8
The Imitation Game
Direttore
Morten Tydlum
Genere
Biopics , Drama , Per Immedesimarsi , Per Ricordarsi
Stars
Benedict Cumberbatch, Keira Knightley, Matthew Goode, Mark Strong
Scrittore
Graham Moore
Produttore
Nora Grossman, Ido Ostrowsky, Teddy Schwartzman
Durata
1h 54min
Molti ricorderanno la scena magistrale di ‘Decalogo 1’, il capolavoro di Kieslowski, in cui uno scienziato affabula un uditorio di universitari riguardo la possibilità di dare un’anima a un calcolatore. Stupisce ancora di più ritrovare la radice di questo sogno in The Imitation Game, il biopic di un decrittatore e matematico probabilmente sconosciuto ai più, ma praticamente il guru di una piccola cerchia di addetti ai lavori, tra i quali Steve Jobs e Bill Gates, che hanno riconosciuto in Alan Turing il padre della moderna informatica.
Alan Turing, chi era costui? Sicuramente colui che vi permette di leggere la mia recensione, avendo ideato, durante il secondo conflitto mondiale, il primo calcolatore in grado di decodificare messaggi in codice. Più precisamente si trattava dei messaggi criptati dal terzo Reich sulle offensive nel Mediterraneo, il calcolatore in questione è il primo antenato del vostro pc e Alan Turing è colui che, mettendo il proprio genio a servizio della Corona inglese, ha accorciato la guerra di un paio di anni, salvando circa 14.000.000 di persone.
Chi scrive è totalmente lontano dal fascino per i numeri, e si chiede ancora come si possa fare della vita di un matematico una storia affascinante, eppure è così! Gran parte del successo del film è sulle spalle di Cumberbatch (che tra l’altro è un lontano pronipote dello stesso Turing), molto convincente la sua interpretazione alla Beautiful Mind del genio sociopatico e narcisista . Ma sarebbe ingiusto non considerare un Mark Strong che rende omaggio al suo cognome o una Keira Knightley finalmente a suo agio nella parte che più le si addice. La stessa colonna sonora – praticamente senza interruzioni – aggiunge una spolverata thrilleristica che coinvolge lo spettatore.
Ma non esaltiamoci! Non si tratta di un film perfetto, alcune lungaggini e qualche passo eccessivamente romanzato hanno il loro peso, ma siamo tornati finalmente al cinema make-believe che magari riserverà anche qualche Oscar.
GUSTO:
Esaltante per i cultori della matematica e dell’informatica; affascinante per gli storici; per tutti noi, comuni mortali, una bella e illuminante scoperta.
SCENA CULT:
L’interrogatorio.
FRASE CULT:
“A volte sono le persone che nessuno immagina possano fare certe cose quelle che fanno cose che nessuno può immaginare”
– Ulysses E. McGill –
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