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5

6.3

Tolo Tolo

Direttore

Checco Zalone

Stars

Checco Zalone, Souleymane Silla, Manda Touré

Scrittore

Checco Zalone, Paolo Virzì

Produttore

Pietro Valsecchi

Durata

1h 30min

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Anno di produzione

2020

Checco è un imprenditore che vuole portare il sushi nella provincia pugliese. Purtroppo la provincia non è pronta a questa contaminazione e il ristorante, costosissimo, chiude lasciandosi dietro una valanga di debiti. Determinato a riemergere, Checco va in Africa e lavora come cameriere in un resort di lusso fino a quando la situazione politica non degenera nel caos, costringendolo ad un rocambolesco ritorno in Italia.

Checco Zalone ritorna al cinema dopo il successo travolgente di ‘Quo Vado’. Le aspettative, inutile negarlo, sono tante. Il buon Checco è una garanzia in termini di comicità e commedia, ma questa volta le cose non sembrano andare verso questa direzione. Cambia lo staff che aveva plasmato i successi precedenti e quindi l’impostazione stessa della pellicola.

Stavolta Checco osa la regia e chiama alla sceneggiatura un certo Paolo Virzì, ma il risultato non convince del tutto. Poche risate, troppa Agenzia delle Entrate e una trama parecchio telefonata che scade spesso nel banale e nella semplificazione. Il film non ha una identità chiara e la sceneggiatura appare slegata e priva di logica.

In questi anni Checco Zalone si è imposto come attore capace nel saper ironizzare sul nuovo italiano medio che non bada troppo all’istruzione ed è sempre alla ricerca dell’espediente per sbarcare il lunario.

Durante queste feste tutti andranno in sala certi di rivivere le esilaranti gag di chi non vuole rinunciare al posto fisso, certo che un tema serio e scottante come l’immigrazione sia confinato in un’altra noiosissima sala. Abbandonate questa prospettiva: Checco vuole sensibilizzarvi proprio in questo senso.

Proprio questa novità non funziona: lo Zalone classico era abituato a fare il “one-man show” trovandosi in situazioni scritte per lui, senza contraddittorio, in cui facesse ridere il pubblico a prescindere (e in questo ci ha sempre ricordato Celentano, i cui jingle avranno sicuramente ispirato il brano “Immigrato”). Qui invece prova a far ridere in situazioni che sarebbero di per sé tragiche: la comicità fuori luogo cozza proprio in questo test in cui il comico dovrebbe essere al servizio della sceneggiatura (prerogativa di tutti i Virzì precedenti, d’altro canto. Ne esce fuori un Checco insipido, che proprio per voler piacere a troppi, alla fine non accontenta veramente nessuno.

GUSTO:

Il piatto esteticamente sembra molto invitante, ma al primo boccone ci accorgiamo che manca totalmente di sale.

CANZONE CULT:

“La gnocca salva l’Africa”.

Bill & DOC

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5

Mediocre